Anche L’Istituto Comprensivo Dante Alighieri si schiera in difesa dell’Ospedale di Sapri

Il Dirigente Scolastico, Prof.ssa Maria Teresa Tancredi in questo breve video si schiera com il comitato di lotta in difesa dell’ospedale di Sapri e promuove l’iniziativa del 5 Maggio 2025.

Il 5 Maggio Tutti in Piazza per l’Ospedale di Sapri!

Il Nostro Futuro Nasce Qui – Una Storia da Difendere

C’è un luogo a Sapri che è più di un semplice edificio. È un punto di riferimento, un simbolo di sicurezza, il custode della nostra salute e delle nostre speranze. È l’Ospedale dell’Immacolata, il cuore pulsante della nostra comunità e dell’intero Golfo di Policastro. È qui che le nostre generazioni hanno visto la luce, qui abbiamo trovato cura nei momenti di fragilità, qui vite sono state salvate. Questo ospedale non è solo mura e attrezzature; è la trama stessa della nostra vita collettiva, un patrimonio costruito con fatica e dedizione.

Oggi, questo cuore rischia di fermarsi. Risuona forte lo slogan: “1979 è oggi”. Quell’anno segnò l’apertura del nostro presidio, frutto di lotte e speranze. Oggi, come allora, siamo chiamati a difenderlo. Non si tratta solo di preservare un servizio, ma di onorare una storia, quella di una comunità che ha sempre saputo lottare per i propri diritti fondamentali. La battaglia odierna è la continuazione di quell’impegno storico, un dovere verso chi ci ha preceduto e verso chi verrà dopo di noi. Difendere l’Ospedale dell’Immacolata significa difendere il futuro, la dignità e la sicurezza non solo di Sapri, ma di tutto il nostro territorio, dal Cilento alle aree confinanti di Calabria e Basilicata, terre unite da un destino comune e spesso dimenticate.

L’Allarme: Una Minaccia Concreta e Immediata alla Nostra Salute

L’allarme è suonato, forte e chiaro. Una minaccia concreta e immediata incombe sul nostro ospedale, mettendo a rischio la salute di tutti noi. Al centro di questa tempesta c’è il Punto Nascita, un reparto vitale che rischia la chiusura definitiva. Le ragioni addotte sono fredde cifre burocratiche: normative nazionali che impongono un numero minimo di 500 parti all’anno, un obiettivo difficile da raggiungere in aree come la nostra, e il ripetuto diniego da parte del governo centrale alle richieste di deroga avanzate dalla Regione Campania nel 2016, 2019 e 2023. Si parla addirittura di un ultimatum del Governo, che legherebbe la mancata chiusura dei punti nascita di Sapri e Polla alla permanenza della Campania nel piano di rientro sanitario, un vero e proprio “ricatto” sulla pelle dei cittadini. Le dichiarazioni del governatore De Luca hanno indicato il 2025 come termine ultimo , e documenti aziendali del 2024 sembravano già sancirne la perdita.

Ma dietro questi numeri e queste decisioni amministrative c’è il costo umano, un prezzo altissimo che le nostre famiglie sarebbero costrette a pagare. Chiudere il Punto Nascita significa condannare le future mamme a viaggi lunghi e potenzialmente pericolosi, su strade difficili, per raggiungere altri ospedali. Significa aumentare i rischi per madri e neonati, negando il diritto fondamentale di partorire in sicurezza, vicino ai propri cari, nella propria comunità. L’ospedale di Sapri è un riferimento essenziale anche per le comunità dell’alta Calabria e della Basilicata, che vedrebbero anch’esse svanire un presidio fondamentale.

Questa minaccia specifica si inserisce, purtroppo, in un contesto più ampio di difficoltà e criticità che affliggono da tempo il nostro ospedale. Le carenze di personale sono una ferita aperta, denunciata a più riprese dai sindacati. Reparti chiave come Pediatria e Nido operano con un organico ridotto all’osso, ben al di sotto degli standard regionali, mettendo a rischio la qualità dell’assistenza ai bambini. Anche la Cardiologia soffre una cronica mancanza di medici, con solo 3 specialisti in servizio a fronte di un fabbisogno di 9 per garantire la copertura continua. In passato, criticità simili hanno colpito Radiologia e Ostetricia, sebbene siano stati fatti sforzi per migliorare la situazione. La FIALS ha più volte lanciato l’allarme, denunciando carichi di lavoro eccessivi, l’uso improprio della pronta disponibilità per coprire le falle d’organico e persino il mancato pagamento degli straordinari, minacciando azioni legali e lo stato di agitazione. La CGIL ha proclamato formalmente lo stato di agitazione proprio per la difesa del Punto Nascita e dei livelli occupazionali.

Sentiamo le dichiarazioni ufficiali dell’ASL Salerno che parlano di miglioramenti, di investimenti, dell’importanza strategica del nostro presidio. Apprezziamo gli sforzi, come il recente bando urgente per reperire specialisti per Ostetricia e Ginecologia. Ma questa appare come una “soluzione tampone” , necessaria ma non risolutiva di fronte alla scure della decisione governativa sul Punto Nascita e alle carenze strutturali di personale. C’è una distanza palpabile tra le rassicurazioni e la realtà vissuta dai cittadini e dagli operatori sanitari. Questa discrepanza alimenta la nostra ansia e rende ancora più evidente la necessità di una mobilitazione forte e unitaria. Dobbiamo far sentire la nostra voce per costringere le istituzioni a riconoscere la gravità della situazione e ad agire di conseguenza.

Un Diritto Inalienabile: Perché l’Ospedale è di Tutti Noi

L’Ospedale dell’Immacolata non è un lusso, è una necessità vitale, un diritto inalienabile. La sua importanza è scolpita nella geografia stessa del nostro territorio. Per decine di migliaia di persone residenti nel Golfo di Policastro, nel basso Cilento, e nelle aree limitrofe di Basilicata e Calabria, Sapri rappresenta l’unico presidio ospedaliero raggiungibile in tempi ragionevoli, soprattutto in caso di emergenza. La conformazione orografica difficile, fatta di montagne e strade tortuose, rende gli spostamenti verso altri centri ospedalieri lunghi e complessi. Chiudere servizi essenziali qui significa abbandonare intere comunità.

La nostra battaglia, quindi, non è una questione di campanile, ma una lotta per la giustizia sociale e l’uguaglianza. Non possiamo accettare che il diritto alla salute sia subordinato a logiche puramente numeriche che non tengono conto delle specificità territoriali. Non possiamo rassegnarci all’idea di una sanità a due velocità, con servizi efficienti nelle aree urbane e presidi sempre più depotenziati nelle zone periferiche. Dobbiamo fermare l'”emigrazione sanitaria”, quella fuga forzata verso altri ospedali che penalizza i cittadini più fragili e svantaggiati.

È fondamentale comprendere che la posta in gioco va oltre il singolo reparto. L’Ospedale di Sapri è classificato come DEA di I livello (Dipartimento di Emergenza e Accettazione), uno status che garantisce un certo standard di servizi e complessità. Il Punto Nascita è stato definito dai sindacati un “pilastro fondamentale” per il mantenimento di questo status. La sua chiusura potrebbe innescare un pericoloso effetto domino, indebolendo la struttura nel suo complesso e aprendo la strada a un progressivo “depotenziamento” , fino a una possibile declassificazione dell’intero ospedale. La paura, più che legittima, è che la perdita del Punto Nascita sia solo il primo passo verso uno smantellamento più ampio. Difendere oggi il Punto Nascita significa, quindi, difendere il futuro dell’intero Ospedale dell’Immacolata.

L’Ora della Mobilitazione: Uniamoci il 5 Maggio!

È arrivato il momento di far sentire la nostra voce, forte e unita. È l’ora della mobilitazione generale. Domenica 5 maggio, scendiamo tutti in piazza per difendere il nostro ospedale, il nostro diritto alla salute, il nostro futuro.

Il programma è chiaro:

  • Raduno: ore 8:00 in Piazza San Giovanni, Sapri.
  • Partenza del corteo: ore 9:30. Il corteo attraverserà le vie principali della città – Via Kennedy, Largo dei Trecento, Corso Italia, Via Marconi, Via Pisacane, Piazza Vittorio Veneto – per poi fare ritorno in Piazza San Giovanni. Sarà una marcia pacifica ma determinata, un fiume di persone unite da un unico obiettivo.

La forza di questa mobilitazione risiede nella sua ampiezza. Ci saremo noi cittadini, le famiglie, gli operatori sanitari che ogni giorno lottano tra mille difficoltà, gli studenti, le associazioni. Ci saranno i Sindaci di tutti i comuni del Distretto Sanitario 71, da Camerota a Sapri, uniti al di là di ogni divisione. Ci sarà il Comitato di Lotta per la difesa dell’ospedale, anima instancabile di questa battaglia. Ci saranno i sindacati (CGIL, FIALS) che hanno già proclamato lo stato di agitazione. Ci saranno rappresentanti politici che hanno raccolto il grido d’allarme del territorio. Questa è la battaglia di un’intera comunità che si alza in piedi.

La nostra protesta non si fermerà ai confini di Sapri. In contemporanea, delegazioni manifesteranno a Napoli, sotto la sede della Regione Campania a Palazzo Santa Lucia, e a Roma, davanti al Ministero della Salute. Vogliamo che il nostro messaggio arrivi forte e chiaro a chi ha il potere di decidere.

Il messaggio è semplice ma irrinunciabile: chiediamo la sicurezza definitiva per il Punto Nascita, chiediamo il potenziamento di tutto l’ospedale con personale adeguato e risorse sufficienti, chiediamo che il diritto alla salute sia garantito a tutti i cittadini, senza distinzioni geografiche. Chiediamo che le istituzioni regionali e nazionali si assumano le proprie responsabilità. La manifestazione del 5 maggio sarà anche un modo per dare ancora più forza alla delegazione di sindaci e comitati che il 29 aprile incontrerà il Prefetto di Salerno, portando sul tavolo le nostre ragioni e la nostra determinazione.

Conclusione: Il Futuro è nelle Nostre Mani – Non Mancare!

La forza di una comunità si misura nella sua capacità di unirsi nei momenti difficili. Questo è uno di quei momenti. Il futuro dell’Ospedale dell’Immacolata, e con esso la sicurezza sanitaria di decine di migliaia di persone, è appeso a un filo. Ma quel filo possiamo rafforzarlo noi, con la nostra presenza, la nostra voce, la nostra determinazione.

La manifestazione del 5 maggio non è solo una protesta, è un atto d’amore verso il nostro territorio, un investimento sul nostro futuro e su quello dei nostri figli. È un messaggio potente che invieremo alle istituzioni: non siamo disposti a fare passi indietro sulla nostra salute. La lotta sarà forse lunga e difficile, ma la speranza risiede nella nostra unità. Insieme, possiamo farcela.

Ogni singola persona conta. La tua presenza il 5 maggio farà la differenza. Non lasciare che altri decidano per te, per la tua famiglia, per la tua comunità.

Non mancare. Difendiamo insieme il nostro ospedale, difendiamo il nostro futuro.

Marco Digireale Costanzo

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